Età Preistorica |
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L'Alto Tirreno Cosentino è un’area caratterizzata da rilievi montuosi (parte terminale del Massiccio del Pollino) a ridosso del mare e tagliati dai fiumi che si gettano nel Tirreno. In corrispondenza dei due principali fiumi, il Lao ed il Noce, si sono formate due piccole pianure costiere da cui hanno preso il nome. La piana del Lao, delimitata da Capo Scalea a Nord e da Cirella a Sud, è anche una via d’accesso verso l’interno fino al valico di Campotenese dal quale è possibile raggiungere la Sibaritide sul versante ionico calabrese. Le potenzialità del territorio sono ben evidenziate dal suo popolamento. Infatti, come dimostrano i rinvenimenti di Torre Nave di Tortora, Torre Talao di Scalea e dello scoglio di S.Giovanni di Cirella, già nel corso del Paleolitico Medio (circa 35.000 anni fa), si assiste ad un aumento di gruppi umani che decidono di abitare le numerose cavità naturali affacciate sul mare. Evidentemente questa soluzione garantiva sia un’adeguata protezione da animali selvatici ed agenti atmosferici che un notevole approvvigionamento alimentare con caccia e pesca. Nel Paleolitico Superiore, a seguito dell’innalzamento del livello del mare, alcuni gruppi abitativi dovettero abbandonare le rispettive grotte per occuparne altre poste più all’interno (grotta della Madonna a Praia e grotta del Romito a Papasidero). Nel Neolitico (circa 5.000 anni fa) la zona diventa portatrice di cultura in qualità di nodo di smistamento dell’ossidiana, materiale vetroso di origine vulcanica proveniente da Lipari, diffuso lungo la costa ionica calabrese e da qui lungo la costa adriatica fino in Dalmazia. Con l’avvento dei metalli, l’ossidiana perde importanza e l’Alto Tirreno Cosentino perde il ruolo di principale terminale tirrenico. Con l’età del Bronzo si assiste, quindi, ad una drastica diminuzione degli insediamenti abitativi. Tutti gli insediamenti in grotta si esauriscono nel Bronzo Medio (XVI–XIII a.c.) e non vengono più rioccupati. Cosa abbia scatenato questo evento è tuttora sconosciuto. Ultimamente si è affacciata l’ipotesi di un collegamento di questo evento con l’invasione delle isole Eolie da parte degli Ausoni (popolazione originariamente stanziata tra Campania e Lazio) dimostrata da un cambiamento delle locali forme ceramiche nel Bronzo Recente (XIII–XII sec. a.c.). Scarsa è la documentazione riferita all’età del Ferro (X–VIII sec. a.c.). |
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